Agnès è un raggio di luce: 33 anni, sei figli, l’ultimo nato dallo stupro. Rapita vicino al campo con altre nove, legata e bendata dall’alba al tramonto, gettata tra i banani come spazzatura. Non riesco a non chiederle cosa prova per questo neonato paffuto, che per sempre le ricorderà la tortura. Lei sgrana gli occhi allungati: «Devi capire, è il mio bambino. L’ho chiamato Chance affinché, almeno lui, abbia la fortuna di conoscere un mondo migliore».
Il 22 febbraio 2001 con una sentenza storica che cambia il volto del diritto penale il Tribunale Penale Internazionale per la ex Jugoslavia condanna tre miliziani serbo-bosniaci per lo stupro e la riduzione in schiavitù sessuale di donne bosniache. Per la prima volta lo stupro viene considerato crimine contro l'umanità.Il 19 Giugno 2008 il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite approva all'unanimità la risoluzione 1820 in cui si afferma che «stupro e altre forme di violenza sessuale possono rappresentare un crimine di guerra, un crimine contro l'umanità o uno strumento di genocidio». i colpevoli di questi crimini possono essere giudicati dalla Corte Penale Internazionale dell'Aja. Dopo millenni, il più alto consesso della politica mondiale condanna uno dei più efferati crimini di guerra.Il 20 Ottobre 2010 nel rapporto 2010 del Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione (Unfpa) si legge “Le donne sono sempre più spesso vittime di violenze sessuali, tra cui lo stupro, usato come una "ripugnante" arma di guerra”.
B.A.Te Paske, Il rito dello stupro, Red Edizioni, 1987, p. 32
Karima Guenivet, Stupri di guerra, Luca Sossella Editore
http://www.sosinfanzia.org/testi/serbia%20violenta.htm
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