martedì 27 settembre 2011

Chance





Agnès è un raggio di luce: 33 anni, sei figli, l’ultimo nato dallo stupro. Rapita vicino al campo con altre nove, legata e bendata dall’alba al tramonto, gettata tra i banani come spazzatura. Non riesco a non chiederle cosa prova per questo neonato paffuto, che per sempre le ricorderà la tortura. Lei sgrana gli occhi allungati: «Devi capire, è il mio bambino. L’ho chiamato Chance affinché, almeno lui, abbia la fortuna di conoscere un mondo migliore».




La statua del Galata suicida rappresenta un guerriero che si uccide davanti al guerriero romano vincitore dopo avere assassinato la sua donna per non farla cadere nelle mani del nemico. E’ la testimonianza artistica dello stupro come arma di guerra, e delle sue radici antichissime, che nascono con l’uomo. E per questo considerato inevitabile.Lo stupro di una vergine tra gli Assiri dava diritto al padre della giovane stuprata di stuprare a sua volta la moglie dello stupratore. Il bottino di guerra comprende le donne, e lo stupro è considerato un diritto del vincitore esattamente come il saccheggio.In Italia questa realtà accaduta durante la seconda guerra mondiale ad opera del Corpo di Spedizione Francese, guidato dal generale Juin, i cui guomiers dopo lo sfondamento della linea Gustav compirono un saccheggio senza precedenti violentando donne, bambini e uomini. Questa terribile parentesi è stata raccontata dal bellissimo libro del 1957 di Moravia, La ciociara, diventato poi nel 1960 uno dei capolavori del cinema italiano di Vittorio De Sica.In ogni parte del mondo si commettono stupri in zone di conflitto. Lo stupro di donne e bambini è diventato comune in Africa, Asia ed Europa Non è solo come si pensa l’imbarbarimento delle milizie a rendere conto del tragico enorme numero di donne di ogni età stuprate.Inenarrabile la lista di tipologie di stupro, che nemmeno un cultore della peggiore letteratura horror potrebbe riuscire a leggere senza inorridire: lo stupro a domicilio con la sua variante dell’incesto forzato, lo stupro magico in cui entra in gioco anche la superstizione, perché violentare una donna anziana porta ricchezza, stuprare una vergine rende immortali e guarisce dall’Aids, lo stupro con mutilazione, omicida, necrofilo, materno, un orrore senza fine che non voglio scrivere.Lo stupro è un’ arma di guerra non convenzionale, utilizzata sia per umiliare le etnie vinte, che per disgregare il tessuto sociale delle popolazioni, minando la famiglia e il gruppo, uno strumento tramite il quale si arriva al genocidio, allo sterminio del nemico. Ed è anche un’arma biologica, perché attraverso lo stupro si diffondono malattie mortali come l’Aids.La donna stuprata viene stigmatizzata dall’intera società di appartenenza, perdendo il rispetto della collettività, particolarmente se rimane incinta, e spesso rimane sola, Nelle vittime il tasso di suicidio è elevatissimo, così come l’abbandono dei figli concepiti dopo lo stupro gli infanticidi.Il CongoL’acme di questo terribile fenomeno si raggiunge in Congo. Gli stupri di massa iniziano dall’arrivo dei rifugiati ruandesi di origine hutu nel 1994, quando il Congo era controllato dal dittatore Mobutu. Stupreranno i ribelli del Cndp del generale Nkunda, le milizie della Fdlr, gli hutu responsabili del genocidio ruandese del ’94 fuggiti in Congo, i filogovernativi Mai Mai el’esercito regolare. E i caschi blu dell’ONU, secondo testimonianze e prove raccolte da Atul Kharesu mandato diretto del Segretario Generale dell’ONU Ban Ki-falliscono totalmente e miseramente nell’impedire gli stupri, perlomeno nelle regioni del Nord Kivu e del Sud Kivu . Nonostante la guerra si sia ufficialmente conclusa nel 2002 con gli accordi di Sun City (Sudafrica), molti gruppi ribelli sono ancora presenti sul territorio e sono responsabili del 65% delle violenze sessuali commesse contro le donne.Amnesty International ha raccolto nei campi profughi del Ciad centinaia di testimonianze di stupri di massa, con violenze e riduzione in schiavitù sessuale anche di bambine di otto anni, compiuti dai Janjaweed, le milizie arabe sudanesi , nella regione occidentale del Darfur. Lo scopo è quello di creare un clima di terrore per costringere i neri africani a lasciare le proprie terre.Rosanna Sèstito, una ginecologa di “Medici senza Frontiere”, dopo essere rientrata dal Nord Kivu, in Repubblica Democratica del Congo ha dichiarato: Lo stupro ancora oggi in molti Paesi, in troppi, viene utilizzato come una vera e propria arma di guerra. Lo stupro non vuole tanto la morte dell’altro, ma vuole proprio sbarazzarsi dell’origine dell’altro, arrivare al concepimento, quindi sostituendosi all’altra collettività genetica: è un’invasione dell’identità.Il ginecologo Denis Mukwege è intervenuto su almeno 25.000 donne ad est della Repubblica Democratica del Congo. Donne torturate con bastoni, coltelli, baionette che lacerano a volte irreparabilmente vagina, utero, retto. Molto spesso la violenza è sistematica ed è compiuta davanti a mariti e figli.Partorirai un piccolo cetnicoMolti di noi ricordano l’istituzionalizzazione dello stupro durante il conflitto in Ex Jugoslavia negli anni 90, Il mondo inorridiva per la scoperta dei “campi di stupro” e della “pulizia etnica”. 50mila donne soprattutto e musulmano-bosniache e croate, sono state violentate in Bosnia Erzegovina spesso con la deliberata intenzione di metterle incinte con lo scopo di renderla oltre che umiliata generatrice dell’etnia nemica facendole così partorire il proprio nemico. Fare irruzione in un paese e violentarne le donne era uno strumento potentissimo per provocare la fuga delle popolazioni e occupare le aree abbandonate, in modo che lo stupro etnico fosse strumentale alla pulizia etnica del territorio.Il 22 febbraio 2001 con una sentenza storica che cambia il volto del diritto penale il Tribunale Penale Internazionale per la ex Jugoslavia condanna tre miliziani serbo-bosniaci per lo stupro e la riduzione in schiavitù sessuale di donne bosniache. Per la prima volta lo stupro viene considerato crimine contro l'umanità.Il 19 Giugno 2008 il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite approva all'unanimità la risoluzione 1820 in cui si afferma che «stupro e altre forme di violenza sessuale possono rappresentare un crimine di guerra, un crimine contro l'umanità o uno strumento di genocidio». i colpevoli di questi crimini possono essere giudicati dalla Corte Penale Internazionale dell'Aja. Dopo millenni, il più alto consesso della politica mondiale condanna uno dei più efferati crimini di guerra.Il 20 Ottobre 2010 nel rapporto 2010 del Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione (Unfpa) si legge “Le donne sono sempre più spesso vittime di violenze sessuali, tra cui lo stupro, usato come una "ripugnante" arma di guerra”.

B.A.Te Paske, Il rito dello stupro, Red Edizioni, 1987, p. 32

Karima Guenivet, Stupri di guerra, Luca Sossella Editore


http://www.sosinfanzia.org/testi/serbia%20violenta.htm

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